CENTRO STUDI

FRANCESCO FELTRIN

“...allora nessuno ci aveva chiamato a fare qualcosa
ma molti hanno sentito il bisogno di testimoniare con la lotta
la loro fede nella libertà”

F. Feltrin - Rubano 25 aprile 2008



Centro Studi Feltrin
Via Concariola, 7
35139 - Padova
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Francesco Feltrin, nato a Padova il 25 agosto 1925 da una famiglia piccolo borghese (il padre lavorava per l’Azienda Veneta di trasporti e la madre era casalinga), ha vissuto l’infanzia e l’adolescenza durante la dittatura fascista, diplomandosi all’istituto magistrale.

Subito dopo l’armistizio dell’ 8 settembre 1943, aderì giovanissimo (18 anni) ad un gruppo di giovani neo diplomati e studenti liceali (tra cui Mirko Poli, Enrico Schiavinato, Guido Trucco) che, pur animati dalla volontà di partecipare alla lotta armata, non essendo ancora riusciti a trovare i canali per entrare in contatto con le organizzazioni politiche e militari del CLN, si dedicavano alla propaganda scritta.
Stampavano, infatti, col ciclostile della parrocchia di S. Sofia (della quale erano parroco e coadiutore mons. Giovanni e don Piero Pierobon, zii di Luigi) un foglio intitolato "Risorgere" di ispirazione risorgimentale-mazziniana, diffondendolo nelle vie del centro storico e nelle scuole superiori (Liceo classico, Istituto magistrale, Istituto per geometri).

All’inizio dell’inverno del 1943, grazie all’incontro con Italo Rampazzo, uno studente di medicina molto vicino a Otello Pighin, il mitico “Renato”, capo dei partigiani di “Giustizia e Libertà”, aderirono poi al Partito d’Azione e divennero partigiani delle formazioni di “Giustizia e Libertà” nella Brigata Guastatori “Silvio Trentin” fondata da Egidio Meneghetti.
Diedero così il loro contributo alla lotta di liberazione con la produzione e la diffusione di stampa clandestina e con la preparazione di ordigni esplosivi, che furono fatti esplodere davanti ai cancelli delle fabbriche che lavoravano per i tedeschi, partecipando infine all’insurrezione vittoriosa del 28 aprile 1945.

A guerra finita Feltrin sposò nel 1954 Elsa, la figlia maggiore dello scultore Servilio Rizzato, da cui ebbe due figli, Barbara e Giulio.

Dopo lo scioglimento del Partito d’Azione, rimase per alcuni anni fuori dai partiti, per aderire poi nel 1953 al Movimento di Unità Popolare e successivamente, nel 1958, al Partito Socialista Italiano, di cui condivise con passione gli ideali, divenendo una delle colonne portanti del socialismo padovano e veneto.

Il suo impegno politico lo spinse a svolgere un’intensa attività di amministratore in qualità di consigliere comunale e di Assessore a Padova:
  • il 27-28 maggio 1956 eletto in consiglio comunale nella lista del PSI-UP
  • il 6-7 novembre 1960 rieletto in consiglio comunale nella lista PSI
  • il 22-23 novembre 1964 rieletto in consiglio comunale nella lista PSI
  • Assessore effettivo all’urbanistica dal 22 febbraio 1965 al 28 settembre 1970
  • Il 7-8 giugno 1970 rieletto in consiglio comunale nella lista PSI
  • Assessore effettivo all’urbanistica dal 28 settembre 1970 all’11 giugno 1974
  • Il 15-16 giugno 1975 rieletto in consiglio comunale nella lista PSI
  • Assessore effettivo alla cultura dal 13 ottobre 1975 al 13 luglio 1979
Fu inoltre convinto assertore del Consorzio per l'idrovia Padova – Venezia, di cui fu consigliere.

Dal 1980 al 1985 fu, infine, consigliere regionale del Veneto, presiedendo la Commissione consiliare “Lavoro – Artigianato – Industria”, e relatore di importanti leggi, fra cui quelle sulle cave e sull’occupazione giovanile.

La passione per la politica non gli fece, però, dimenticare il suo passato di partigiano e per 25 anni fu segretario dell’Istituto per la storia della Resistenza nelle Tre Venezie (divenuto poi Istituto veneto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea), curando la raccolta e la sistemazione archivistica dei documenti sulla lotta di liberazione e numerosi convegni di studio su particolari aspetti della resistenza nelle province venete.

Questa sua attività, la sua passione per la ricerca e l'essere stato attivo uomo della Resistenza, lo portarono, una volta ritiratosi dalla vita politica, ad esaminare fatti e documenti di quell'importante periodo storico, che ha raccontato in modo semplice e completo in un lavoro che intendeva pubblicare.

Purtroppo la sua morte, avvenuta il 2 luglio 2009, ha impedito tale pubblicazione.

Il Centro Studi Feltrin ha ripreso questo lavoro ed ha intenzione di pubblicarlo postumo ed integrale.

L'opera risulta sistematica per la sua completezza ed unica nella sua stesura in quanto, per la prima volta, riunisce tutti gli accadimenti resistenziali di Padova e provincia con una ricerca storica estremamente puntuale per ogni avvenimento.
Il lavoro comprende, inoltre, la catalogazione di tutti i caduti della Resistenza con luogo e modalità della loro morte.

Eventi:

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